Benvenuti al sito ufficiale dell’artista, illustratore e scrittore siciliano, Bruno Caruso, il cui lavoro si è concentrato sui difetti morali, politici ed etici del 20°secolo.

 
 

La morte di Bruno Caruso segna la scomparsa di una delle figure più sensibili e impegnate del panorama artistico e culturale della Sicilia. Un uomo che con una pittura e un segno inconfondibili ha saputo unire grande attenzione ai temi sociali, ha saputo dare voce e cittadinanza agli ultimi, ci ha ricordato profeticamente il valore umano e sociale dell’arte.”
— Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo

Nasce a Palermo nel 1927. Inizia a disegnare a cinque anni, servendosi per le sue esercitazioni di riproduzioni da libri di storia dell'arte antica della biblioteca paterna. Inizia i suoi viaggi a 19 anni ed ha modo di conoscere i musei di Vienna, di Monaco di Baviera e le opere di George Grosz e di Otto Dix, che incontra di persona.

Nel 1947 è a Praga per il Festival della Gioventù e inizia ad illustrare le opere di Kafka, perfezionandosi nello studio e nella pratica dell'acquaforte. Nello stesso anno esegue una serie di disegni sull'occupazione nazista del Ghetto di Praga e sul cimitero ebraico della stessa città.

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Nel dopoguerra si laurea in Giurisprudenza e approfondisce studiando e lavorando la sua cultura umanistica. Si lega di amicizia a Vittorini e Quasimodo e, da finissimo bibliofilo, inizia la straordinaria raccolta di libri sull'arte e di opere illustrate con acqueforti originali o xilografie. Colleziona opere dell'Antica Tipografia Siciliana (Epiro e Ciché), delle Edizioni Aldine di Aldo Manuzio e anche manoscritti islamici miniati.

Nel 1953 per incarico della Regione Siciliana si occupa del progetto di stampa della rivista "Sicilia" e con l'Editore Flaccovio segue la pubblicazione del "Duomo di Monreale", dei primi libri sul Serpotta, del "Trionfo della Morte" di Palazzo Sclafani; dirige le Edizioni della Galleria dell'Obelisco di Gaspero dal Corso e di Irene Brin. Diviene amico dei poeti De Libero, Sinisgalli, Ungaretti e dei pittori Clerici, Gugel, Colombotto Rosso, Vespignani, Porzano, Ben Shahn e Jack Levine e di grandi fotografi quali Herbert List, Richard Avedon e Brassai.

Dal 1953 al 1958 collabora con il coreografo Aurelio Milloss e mette in scena i balletti "Mirandolina" di Valentino Bucchi, "Allegrie Brasiliane" di Darius Mihaud, "Danza e Controdanza" di Beethoven, "Coppelia", ed esegue le scene per il "Ladro e la zitella" di Giancarlo Menotti.

Dal 1953 al 1958 esegue una serie di disegni di denunzia sul Manicomio di Palermo e intraprende una campagna per la revisione della psichiatria insieme con Franco Basaglia. Il suo costante impegno civile lo conduce a battersi contro tutte le forme di sopraffazione e di violenza, scendendo in causa contro i fenomeni di corruzione e di mafia in Sicilia, ma anche a manifestare con documenti e volumi la sua completa solidarietà al popolo vietnamita.

Viaggia in tutto il mondo incontrando le personalità più rappresentative dei vari paesi dove lo conduce la sua curiosità per la vita politica e sociale di ogni popolo. I suoi interessi di artista e di studioso vanno dalla scultura classica alla miniatura persiana e indiana e ai disegnatori giapponesi Hokousai e Hiroshige, ma soprattutto alla grande pittura italiana, in particolare al Seicento e ai pittori caravaggeschi.

Ha svolto una vasta attività di illustratore di opere della letteratura italiana ed europea dell'Ottocento e del Novecento, da Machiavelli, a Kafka, a Ungaretti. Si ricordano in particolare: "Manoscritto sulle meraviglie della natura", "Racconto popolare del Vespro siciliano" di Michele Amari, "Racconti siciliani" di Verga; "La Biblioteca Arabo Sicula" di Amari, i libri sui manicomi ("La Real casa dei matti", "Dai luoghi della follia" e "Manicomio", per le edizioni della Colonna Infame); "Del Giardino" di Vita Sackville West, "A la manera española", Napoli 1799, "Gattopardo" di Tomasi di Lampedura, "La mia preistoria" di Nello Cassata.

Ha ricevuto la laurea honoris causa della Facoltà di lettere e filosofia dell'Università di Palermo, la Medaglia d'oro di Benemerito della Cultura dal Presidente della Repubblica Italiana, e nel 2003 il premio Archimede assegnato dalla Regione Siciliana ai siciliani più illustri nel mondo. Ha ricevuto moltissimi altri riconoscimenti da parte di accademie e istituzioni straniere. È Accademico di San Luca dal 1993.


Album di Fotografie


Molti hanno voluto legare il proprio nome alla tomba, io forse l’ho voluto legare al mio lavoro di pittore, forse sara questo. Io ho cercato di fare il piu bene possibile certi disegni, certi quadri, perche restano di me quest’immagini, ma del mio corpo non m’importa nulla.
— Bruno Caruso

 

 

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